Rapanà lascia Fratelli d'Italia
Attraverso un comunicato stampa, l'avv. Michele Rapanà ha ufficializzato le sue dimissioni da "Fratelli d'Italia". Una decisione che lo stesso Rapanà ha definito sofferta. Di seguito la nota.
COMUNICATO STAMPA
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DIMISSIONI: LE RAGIONI DI UNA DECISIONE SOFFERTA
Reputo opportuno spiegare le ragioni che mi inducono a interrompere un percorso iniziato diversi anni fa.
La scelta sofferta è maturata negli ultimi mesi, in cui ho osservato attentamente il partito Fratelli d’Italia a cui sono notoriamente legato da ragioni ideologiche.
Purtroppo quest’ultimo periodo è stato caratterizzato da una “crisi ideologica su alcuni temi”, rispetto ai quali sono in disaccordo.
Alcuni principi che hanno stimolato la fondazione di Fratelli d’Italia stentano ad essere messi in pratica, certamente non per colpa di qualcuno, ma perché evidentemente le dinamiche politiche sono diverse da quelle della vita reale.
A mio modo di vedere la destra italiana deve qualificarsi ed innovarsi, guidata da principi, quali il merito, la competenza, il rinnovamento.
Sicuramente viviamo un momento politico difficile, ma questo non può essere un alibi.
La situazione di Bari è emblematica, posto che non si riesce ancora a comporre una coalizione di centro destra che esprima un candidato Sindaco nuovo e con una personalità in grado di competere con il candidato di centro sinistra o con altri emergenti.
Per tali ragioni, avevo già messo in discussione l’ipotesi di una mia candidatura come Consigliere Comunale, pur lasciando aperta la possibilità di affrontare in prima persona altre competizioni elettorali con Fratelli d’Italia.
Ipotesi purtroppo vanificate dopo aver analizzato alcune scelte anche nazionali del partito.
Reputo doveroso fornire alcuni chiarimenti sulla mia esperienze politica a Noci:
un circolo virtuoso che ho avuto l’onore di fondare insieme a diversi amici, rispetto al quale con orgoglio ricordo l’incarico di primo segretario. Anche in questo contesto sono stati commessi errori, per alcuni dei quali mi sono assunto le mie responsabilità, soprattutto per non essere riuscito a trattenere meritevoli fondatori e simpatizzanti, assecondando la necessità di puntare sulla “destra nocese”. Ho, però, cercato di inculcare l’idea che “non bisogna essere legati al proprio ruolo o poltrona”, di contro puntando sulla rinnovazione e turnazione. Ipotesi anche questa arenatasi di fronte a logiche personalistiche, che non ho mai condiviso. Le ultime amministrative sono il frutto di tali errori, posto che, se si cumulano i voti di autorevoli candidati migrati verso liste civiche, Fratelli d’Italia a Noci sarebbe stato il primo partito.
Il dipartimento rapporti con le professioni - Puglia ha prodotto molto (attraverso proposte di legge, interrogazioni parlamentari, manifestazioni, convegni), ma il suo progetto iniziale non appare più conciliabile con la nuova organizzazione.
Anche i presupposti per cui ho interpretato fino ad oggi il ruolo di Presidente del Dipartimento Rapporti con le professioni sembrano essere venuti meni.
Avverto però la necessità di ribadire con orgoglio l’operato di tutta la squadra che ho avuto l’onore di coordinare fino ad oggi in Puglia.
Una squadra di professionisti qualificati che ha prodotto lasciando visibile traccia del suo passaggio, a cui comunque auguro di continuare a ben operare con il Coordinatore che mi seguirà.
Sotto altro profilo la professione di avvocato si concilia sempre meno con la politica attuale ed essendo innanzitutto un padre di famiglia non posso non fare alcune valutazioni.
Quando si svolge una professione che già di per sé comporta un’elevata esposizione, v’è il rischio di incorrere in più o meno velate discriminazioni, a causa della “maglia” che si indossa.
Quella “maglia” l’ho indossata fino ad oggi con grande rispetto, cercando di interpretare al meglio gli incarichi che negli anni mi sono stati assegnati: sui palchi, tramite la stampa, nelle sezioni locali, al cospetto di assemblee anche professionali.
Insomma (lo dico col sorriso) non si potrà dire che non ci ho messo la faccia a mio rischio e pericolo.
Quando, però, si diventa critici e non si crede più in un progetto o in uno solo degli aspetti anche strutturali dello stesso, reputo sia opportuno dimettersi, tanto per il bene di quel progetto, quanto per rispetto di chi ci crede ancora.
Pertanto, con lo stesso rispetto rassegno formalmente le mie dimissioni da Presidente del Dipartimento Rapporti con le professioni (oggi dipartimento professioni), nonché dal partito Fratelli d’Italia di cui lo stesso fa parte.
Ringrazio l’Onorevole Marcello Gemmato a cui devo molto in termini di crescita politica, rinnovando l’apprezzamento per il giusto riconoscimento, quale responsabile nazionale dei rapporti con il Mezzogiorno. Pregiato professionista e politico che si è sempre caratterizzato per il suo spirito di abnegazione al servizio del territorio.
Ci vorrebbero tanti Gemmato nella politica italiana!
La mia passione politica non finirà mai, né tanto meno gli ideali di destra a cui sono legato: una destra rinnovata, coerente e al passo coi tempi.
Continuerò a battermi a difesa di tutto ciò in cui credo con la coerenza che mi aiuta a vivere meglio, anche in altri contesti, non escludendo aprioristicamente il mio futuro impegno politico.
Augurando sinceramente prospettive di crescita al partito Fratelli d’Italia, nella persona del suo leader nazionale Onorevole Giorgia Meloni, saluto con il consueto affetto tutti i dirigenti, i militanti e simpatizzanti.
Bari, 09/11/2018
Michele Rapanà